domenica 8 luglio 2012

Bar Caffetterie



I BAR CAFFETTERIE: BREVE STORIA

La prima “caffetteria” di cui si ha notizia, fu aperta in Turchia a Costantinopoli nel 1554. In Italia il primato spetta a Venezia dove nel 1683 (alcuni però anticipano questa data al 1615) in Piazza San Marco, sotto le Arcate della Procuratie, fu aperta la prima "bottega del caffè": il Caffè Florian. Era stato un medico-botanico, Prospero Alfino, che aveva soggiornato a lungo in Egitto, a scoprire la bevanda "di colore nero e di sapore simile alla cicoria". Pensò che anche ai suoi concittadini sarebbe piaciuta. E non si sbagliava. Utilizzata all'inizio come pianta medicamentosa, il caffè fu dapprima osteggiato persino dalle autorità religiose che lo definivano “bevanda del diavolo” ma non se ne poté arrestare a lungo la diffusione, promossa sopratutto dallo Stato che capì di avere tra le mani un elemento di introito per le proprie casse e così venne accettata anche dal mondo cristiano.
Giorgio Quadri nel 1775 fu il primo a far assaporare ai propri clienti l'autentico caffè alla turca.
Presto in molte città italiane fiorirono eleganti "Caffetterie" dette anche "Caffè Storici" come il Caffè Greco a Roma, il Pedrocchi a Padova, il San Carlo a Torino.
Anche i Francesi mostrarono di gradire molto la nuova bevanda: si dice che il celebre scrittore Balzac arrivasse a berne cinquanta tazzine al giorno. In Inghilterra il primo locale per la mescita del caffè fu aperto a Oxford. Il caffè dalla metà del '700, sia nel Vecchio sia nel Nuovo Continente, diventa non solo una bevanda unica e inimitabile ma un vero e proprio rito, che si compie quotidianamente in ogni angolo del Mondo.

Il caffè diviene il luogo di manifestazione della borghesia, per la quale il “modo” di vivere diventa più importante dell’ “essere”. Il ritrovo pubblico diventa il luogo privilegiato dove si materializza il personaggio borghese, snob, e in cui si svolgono molti riti sociali, dalle cene d’affari ai flirts, al pettegolezzo, in uno spazio che assume forti connotati teatrali.
“il caffè viennese rappresenta un’istituzione speciale, non paragonabile a nessun’altra al mondo. Esso è in fondo una specie di club democratico, accessibile a tutti in cambio di un’economica tazza di caffè, dove ogni cliente, versando quel modestissimo obolo, ha il diritto di starsene per ore a discutere, a scrivere, a giocare a carte, ricevendo la posta e soprattutto un illimitato numero di giornali e riviste”. S. Zweig, “Il mondo di ieri” (1942).
Diventa anche il luogo di scambi culturali, all'interno del quale amano passare il loro tempo a discutere o meditare molti personaggi noti della società come filosofi, scrittori, politici, che diventandone abituali frequentatori, contribuiscono a darne prestigio e valore.

La fama di "più celebre Caffè letterario d'Europa" il Café Procope di Parigi, sito di fronte a “La Comédie Francaise” deriva dal fatto che i suoi clienti non erano soltanto gli attori, le attrici e gli altri componenti della Comédie, ma anche e soprattutto degli intellettuali, filosofi, letterati, da Voltaire a George Sand, Balzac, Victor Hugo, Diderot, anche  il giovane tenente Napoleone che una sera lasciò in pegno il suo Bicorno per non avere avuto il denaro necessario a pagare le consumazioni offerte ai suoi amici. Il "Café Procope" esiste ancora, anche se non più esercente la brillante attività che lo rese famoso in tutta Europa, ossia la produzione di gelato.

I BAR oggi: luoghi e spazi
Anche se il bar come spazio è ormai standardizzato in tutto il mondo e quindi è riconoscibile da specifiche invarianti (per definizione, luogo in cui si servono principalmente bevande alcoliche e analcoliche, solitamente costituito da un bancone con sgabelli e tavolini per il consumo di dolci bevande e piccoli manicaretti) esistono comunque alcune varianti, leggibili soprattutto quando nello stesso luogo vengono offerti più servizi diversi tra loro, come nel caso di Bar/Gelaterie, Bar/Pasticcerie, Lounge Bar ecc.

Un esempio di ulteriore variazione sul tema del bar è rappresentato dall'American bar, nome con il quale vengono indicati tutti quei locali in cui si consumano principalmente cocktail, bevande miscelate o superalcolici. Questa tipologia di bar iniziò a diffondersi in America negli anni Trenta del XX secolo, quando i cocktail cominciarono a prendere piede sempre più negli Stati Uniti: nel 1933, si concluse infatti l'era proibizionista, e il mercato dei liquori trasse nuova linfa proprio dalle bevande miscelate.
Rapidamente la moda si diffuse anche in Europa, dove numerosi gestori di bar ribattezzarono American Bar i propri locali, all'interno dei quali oltre agli alcolici, si distribuiva anche caffè, avvicinandoli così all'attuale concetto di bar. Il più antico American Bar in Europa è quello del Savoy Hotel di Londra: fu aperto nel 1898, quando vennero introdotti per la prima volta i cocktail nella capitale britannica.
Dalla prima bottega del caffè, al bar come oggi inteso è passato qualche secolo, ma il rito continua ad essere ben radicato nelle abitudini di tutto il mondo.

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